Informazioni aggiuntive
Titolo | LE PAROLE DEL TEMPO |
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Edizioni | Fogola, Torino 1997, pp.234 |
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Il libro è diviso in dodici parti, ognuna dedicata ad un autore:
Flaubert (Alla fine dell’ Education sentimentale – Il colore dell’ Education sentimentale – Promenades parigine)
Brahms (il violinista)
Chateaubriand (Al Grand Bé – Il poeta del sonno – Ottobre)
Van der Weyden (Le città silenti – I “primitivi”)
Mendelssohn (“Serenità” – Casale)
Emily Brontë (La casa sulla collina – La brughiera – Il vento)
Pavese (Il “mio” Pavese – Crea – Torino)
Yeats (Eliot e Yeats – Antenati – Cinquant’anni)
Bruegel (I cacciatori nella neve – “La pittura invernale” – Due quadri)
Dickens (Il migliore dei mondi impossibili – L’eterno fanciullo – L’albero di Natale)
Verdi (Stride la vampa)
Kierkegaard (Inattualità di Kierkegaard – I pantaloni troppo corti – Regina)
Protagonisti del libro sono quindi scrittori, poeti, pittori, musicisti, filosofi. La scelta è dovuta alle mie personali predilezioni, alle mie frequentazioni culturali: potrei definire quelli compresi nel libro i miei autori, quelli che con più fedeltà e simpatia mi hanno accompagnato nello svolgimento della mia vita culturale. Non mi avvicino, naturalmente, a questi grandi e così diversi personaggi con un approccio propriamente critico, ma piuttosto sentimentale ed affettivo: magari tangenziale e mimetico, come, appunto, una variazione musicale. Ciascuno di questi autori mi coinvolge ed affascina oltre che per la sua grandezza anche perché si lega a qualche ricordo personale, o è spunto per una fantasia. Così è nato questo libro, che un critico ha definito “frammenti di un’autobiografia tutta particolare”, e che è piuttosto un connubio, un intreccio tra letteratura arte musica e personali ricordi, tra la storia culturale e la mia storia personale.
Titolo | LE PAROLE DEL TEMPO |
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Edizioni | Fogola, Torino 1997, pp.234 |
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