Natale al Castello

In un castello nella valle di Susa circondato dalle montagne e assediato dalla neve sono riuniti per trascorrere una singolare vacanza di Natale gli esponenti di una nobile famiglia divisi tra di loro da rancori e malanimo. L’atmosfera di tensione e di disagio che grava sul palazzo sfocia in un misterioso delitto, e per arrivare all’individuazione del colpevole bisognerà dipanare una fitta matassa di segreti e di ambiguità che si aggirano sotto le volte del castello, e indagare nel profondo della psicologia di coloro che nel castello si trovano.
E’ questo un “giallo” classico, sulla linea dei romanzi di Agatha Christie e Ellery Queen: un ambiente chiuso (qui il Castello circondato dalla neve), un numero ristretto di personaggi, un delitto, la rivelazione nel finale dell’assassino. Più che un poliziesco lo definirei un romanzo d’ambiente, d’atmosfera. Sono sempre stato un appassionato lettore dei gialli di Agatha Christie, ma più in generale di quel filone tipicamente anglo – americano di letteratura di mistero e di tensione che, per intenderci, parte da Poe e attraverso vari illustri esponenti, da Stevenson ad Henry James a Chesterton a Wells a Conan Doyle, giunge appunto sino ad Agatha Christie. E’ un genere di letteratura che in Italia – paese poco portato per la letteratura “fantastica” – ha avuto scarsi esponenti, ma che mi ha sempre molto affascinato.

Informazioni aggiuntive

Titolo

NATALE AL CASTELLO

Edizioni

Fogola, Torino 2001, pp. 217

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