Vite Inventate

Sono cinque racconti, in bilico tra realtà e fantasia, tra verità e invenzione.
Il primo, La leggenda di Monssù Pane, ha come protagonista un rustico pittore monferrino che all’inizio del Novecento dipinse vari ex-voto per la chiesa del santuario di Crea e che, nel racconto, è alle prese con arcane presenze ed insoliti avvenimenti.
Il secondo, La regina di Saba, ricostruisce e reinventa un episodio di uno dei soggiorni che a Torino nell’Ottocento fece il grande critico inglese John Ruskin, ripercorrendo una sua giornata nella capitale del Regno di Sardegna.
Il terzo, Storia di Ludwig, ha come protagonista un misterioso pittore romantico tedesco che si rifugia alla Sacra di San Michele, ed in quell’eremo sublime ed isolato attorniato dalle montagne vive una solitaria esistenza che viene rintracciata attraverso il rinvenimento di quadri e di documenti.
Il quarto, La morte di Cesare, è una rievocazione che tre amici fanno di Cesare Pavese dopo la tragica fine dello scrittore.
Il quinto, Jean Jacques, prende lo spunto dalle splendide pagine delle Confessions in cui Jean Jacques Rousseau rievoca il suo movimentato soggiorno a Torino di lui sedicenne, e particolarmente dal famoso episodio della bella merciaia della Contrada nuova (oggi via Roma) di cui si invaghisce.

Informazioni aggiuntive

Titolo

VITE INVENTATE

Edizioni

L’Arciere, Cuneo 1994, pp. 120

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